In collaborazione con Mumble Photocollective e Associazione Helyos Padova
Gli spunti sono ovunque, attorno a noi. Allenare la fantasia, cacciandoli, giocando con essi, è divertente ed estremamente stimolante. Possiamo inventare qualsiasi storia a partire da qualsiasi premessa. E la fotografia è uno dei modi per farlo
Attraverseremo le varie fasi di un progetto fotografico: l’ideazione, la realizzazione, la redazione, l’allestimento. Scopriremo importanti autori e analizzeremo il loro modo di approcciarsi al racconto per immagini
La cruciale importanza del titolo, dei testi di raccordo, dell’ordine delle immagini, del ritmo della narrazione, della scelta delle modalità di allestimento: ci metteremo in gioco, ideando un progetto fotografico e portandolo a compimento
Introduzione / Visione e commento di alcuni racconti fotografici di grandi autori, con particolare accento su stile e approccio utilizzato / Immaginare le immagini / Definire l’idea di fondo del proprio racconto / Dall’idea alla sceneggiatura
L’importanza della sequenza: andamenti e transizioni, flussi e ritmi, esempi / La presentazione: i destinatari del lavoro, titoli, didascalie / Preparazione e pianificazione in vista dell’uscita fotografica
Un paesino arroccato e abbandonato, alle pendici del monte Baldo, di fascino assoluto e dalle mille potenziali chiavi di lettura: un luogo perfetto per mettersi in gioco e cimentarsi con quanto visto in aula!
Visione dei lavori partecipanti / Commenti / Considerazioni su editing e post-produzione / Conclusione
A chi si rivolge: Il corso è adatto a tutti, anche ai “non fotografi”, e a tutti coloro i quali scattano con gli occhi, tutti i giorni, senza magari rendersene conto 🙂
Ore di lezione: 6 h di lezione in aula + 4 h di uscita fotografica
Date: da definire – ottobre 2017
Numero partecipanti: 12 – 16
Attrezzatura: carta e penna, fotocamera digitale, anche quella del proprio telefonino, pc portatile opzionale
Dove: Aula Didattica CSV, Via Gradenigo 10 – Padova
Arrivando dal rumoroso lago di Garda si scorgono rovine, tetti sfondati dal tempo e dal maltempo, pareti rivestite di vegetazione che sembra quasi volerle inghiottire. Nessun odore, nessun rumore se non il profumo di fiori spontanei portato dal vento che si incanala tra i pendii che circondano il paese …
Così è ad un primo sguardo Campo di Brenzone, un paese fantasma divorato dal tempo …bisogna avvicinarsi ed imboccare le strade che portano al suo cuore per veder comparire segni di vita, segni che sembrano voler far rivivere i tempi passati di questo borgo: statue e presepi senza tempo impolverati tra le mura, alberi decorati a pasqua desiderosi di rinascita, tra le finestre decadenti si scorgono bianche tende che danzano al vento di primavera, tavole apparecchiate pronte ad accogliere il prossimo commensale.
Una volta raggiunto l’incrocio al cuore del paese avviene la magia; risvegliandosi dal lungo letargo invernale appaiono, richiamati dal vociare forestiero, gli ultimi autentici abitanti di Campo pronti a condividere con lo sconosciuto un bicchiere di vino e ad accoglierti in casa come un vecchio amico.
Tu, visitatore fugace, diventi così per qualche istante un abitante del borgo, donandogli nuova vita.